Le Mura di Gerico

+EUROPA. +EVIDENTE DI COSI’ … MA DAVVERO QUALCUNO VOTERÀ LA BONINO?

Emma Bonino ha annunciato a 24Mattino, su Radio 24 che bisogna reintrodurre l’Imu per tutti perché è “Meglio pagare poco sulla casa che molto sul lavoro. Capisco che piace promettere bonus a destra e a manca ma non mi pare una mossa di serietà”. Insomma, la Bonino è per reintrodurre l’odioso balzello sul mattone. E aggiunge: “Togliere le detrazioni semplifica le cose per i contribuenti ed è la premessa per abbattere l’Irpef nella seconda parte della legislatura”. E ancora: “Nella nostra proposta il taglio di Irpef e Ires vale circa 50 miliardi, la reintroduzione dell’Imu prima casa 4,5 miliardi. Il resto della copertura avverrebbe con l’abolizione dell’aliquota Iva intermedia del 10% e il taglio di diverse agevolazioni fiscali. La crociata contro le tasse sulla prima casa è demagogia pura”.

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PARTITI E CANDIDATI, COME AFFRONTERETE IL DEBITO PUBBLICO? IL RESTO VIENE DOPO, FORSE

Perché è importante parlare di “debito pubblico” alla vigilia dell’appuntamento elettorale del 4 marzo? Perché tutte le politiche economiche, e di conseguenza quelle sociali, che tutti i governi hanno fatto fin dagli anni ’90, sono state improntate alla sua diminuzione (tra l’altro con risultati pessimi e peggiorativi) e quindi se c’è un punto fermo, qualcosa che tutti noi elettori abbiamo veramente capito, è che qualsiasi promessa elettorale, programma o intenzione di spesa … è semplicemente inutile finché esisterà, appunto, il debito pubblico vissuto come problema.

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REALTA’ ALTERATA 4.0 – PROPAGANDA PER LE COALIZIONI PRO EUROPA, EURO, AUSTERITA’ E MERCATI FINANZIARI

Dall’Ansa del 12/02/2018 “Da oggi fino alla conclusione della campagna elettorale, un “contatore del debito pubblico” sarà presente sui Maxi-Led delle Stazioni di Milano Centrale, Roma Termini e Roma Tiburtina. Con 855 passaggi al giorno, l’Istituto Bruno Leoni di Torino prova in questo modo a ricordare ai passeggeri-elettori che “ogni Leggi tutto…

LE NUOVE GENERAZIONI ACUIRANNO IL CONFLITTO SOCIALE?

Come potrebbe definirsi se non un grande successo l’opera di propaganda che ha trasformato l’inflazione in mostro da combattere a tutti i costi e debito pubblico in un totem a cui sacrificare le speranza di intere generazioni?

E come non essere affascinati dal fatto che sono riusciti a trasformare 25 anni di avanzi primari in un successo senza minimamente far trapelare, nel mondo dell’informazione a portata di tutti, che è stato proprio questo a portare ai disastri cui siamo sottoposti?

E, ciliegina sulla torta, adesso sono riusciti a convincere l’intera nuova generazione che la colpa dei problemi che ci troviamo ad affrontare dipenda dalla generazione precedente, quella che è riuscita a trattenere qualche diritto sul lavoro e magari una pensione dignitosa.  Grazie alla sapiente propaganda questi diritti acquisiti, per la nuova generazione, sono diventati privilegi (messi in un unico calderone) e sullo stesso piano dei vitalizi dei parlamentari dopo un giorno di parlamento oppure delle pensioni da favola di vecchi politicanti.

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CAMPAGNA ELETTORALE. LEZIONE DI BAGNAI, UN PO’ DI M5S MA ANCHE POTERE AL POPOLO

Dal mitico blog del prof. Bagnai (un blog da cui c’è solo da imparare in tema di macroeconomia), e in particolare da qui . estraggo la seguente frase … Certo, per capire questo bisogna intanto conoscere i dati, che di per sé parlano, e poi disintossicarsi dal ciarpame liberista che ci ha infettato, la cui cifra distintiva è il considerare la moneta come una merce il cui valore deriva dalla scarsità, anziché come una istituzione il cui valore deriva dai rapporti sociali.

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CAMPAGNA ELETTORALE. IL DEFICIT E IL TETTO DEL 3%

Parliamo di deficit e  quindi di regole europee e dei Paesi che non le rispettano. In particolare lo faccio per “rispondere” a Massimo Giannini di Repubblica che ha contestato sia Salvini che Di Maio in merito alla loro affermazione sul persistente sforamento del tetto del deficit da parte della Francia (come a dire: anche di fronte all’evidenza i cattivi dobbiamo per forza essere noi). La precisazione quindi non serve al resto degli italiani che sanno, serve solo a lui che fa informazione e quindi non lo sa! “Carissimo, stai sbagliando”

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