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Chi inizia un percorso come il nostro corre molti rischi. Ad esempio potremmo aver interpretato male i tanti libri che abbiamo letto sull’argomento, nei nostri confronti settimanali del Martedì non c’è mai un economista accreditato, di quelli intendo usciti da una facoltà di economia, ma falegnami, architetti, medici, impiegati, pensionati, geometri, ingegneri, operatori di comunità, insegnanti, disoccupati.
Certo abbiamo interpellato e seguito economisti con i titoli giusti e qualcuno è venuto a Ferrara a parlare alla cittadinanza nelle conferenze da noi organizzate, ma potremmo avere capito male. Molte volte l’essere umano tende a sentire ciò vuol sentire e noi potremmo essere colpevoli di rincorrere un po’ di giustizia sociale, troppo vogliosi di capire perché i servizi non funzionano, i posti in ospedale non bastano per tutti, mancano medici, i pensionati diventano poveri e i vecchi muoiono da soli, i poveri aumentano e la disoccupazione cresce.
Noi pensiamo che la moneta abbia un ruolo importante in tutto questo. Che da mezzo di scambio sia diventata mezzo per creare la diseguaglianza, tenere i popoli schiavi attraverso gli interessi e il debito. Mezzo per renderci tutti uguali di fronte alla disperazione e nell’essere diversi da quell’uno percento della popolazione che si sta impossessando del nostro tempo, della nostra laboriosità, delle nostre opportunità e del nostro futuro.
Noi pensiamo anche che alla base della distorsione ci siano delle scelte politiche, riteniamo che solo delle scelte politiche in senso inverso possano migliorare la situazione. Per questo vorremmo che tanti di voi diventassero parte della nostra scelta politica di condivisione, cultura, informazione e costruzione.
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