Le Mura di Gerico

IL CREDITO: A CHI AFFIDARLO? MEGLIO ALLE BANCHE O ALLO STATO E CITTADINI?

Uno dei grossi problemi del sistema di credito affidato alle banche è che queste lavorano seguendo dei cicli economici, in funzione ciclica, cioè prestano quando l’economia va bene e stringono la borsa quando l’economia va male.

Un esempio lo possiamo vedere seguendo quello che è successo prima e dopo la crisi del 2008 con la caduta della Lehman Brothers. Nel periodo in cui l’economia sembrava andare bene, i prezzi delle case erano stabili o crescevano, tutte le previsioni erano al rialzo (ovviamente percezioni pilotate dalle agenzie di rating e istituti finanziari) le banche concedevano prestiti a più non posso. Negli Stati Uniti addirittura c’erano casi di chi aveva contratto anche due o tre mutui contemporaneamente e casi di persone che venivano avvicinate direttamente dagli operatori del credito prima ancora che vagliassero la possibilità di andare in banca a chiedere un prestito.

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LETTURA GIORNALI: MANCHESTER, GLI ATTENTATI E LE BORSE

Paolo Barnard diceva che per capire quanto tutto fosse già ampiamente scritto bastava guardare il comportamento delle borse dopo ogni evento apparentemente sconvolgente. L’articolo del ilsole24ore conferma in fondo questa analisi. Dopo l’attacco terroristico di Manchester queste hanno addirittura avuto un rialzo, ciniche e senza pietà direbbe qualcuno. Semplicemente e ragionevolmente indifferenti a dimostrare l’estraneità dalla vita reale, dal mondo degli umani e dai problemi terreni.

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STRUMENTI NELL’ECONOMIA – TIPO CARIFE

Le banche non sono né belle né brutte, sono nate per fare i loro interessi ma hanno aiutato lo sviluppo dei commerci e hanno reso possibile tante cose. Sarebbero state possibili altre soluzioni? La mente umana ha i limiti che si impone o che le impongono i condizionamenti esterni. Adesso ne ragioniamo con quello che abbiamo visto hanno fatto, quindi siamo condizionati dall’attuale. Ragioniamo per il benessere dato in generale agli altri ma non del benessere che hanno dato a loro stessi, quelli che hanno saputo capire il potenziale della banconota, del gioco dei depositi e dei prestiti.

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NEGOZI SEMPRE APERTI

Ho scritto diverse volte quale fosse la mia opinione in merito ai negozi ed esercizi commerciali aperti di sabato, domenica, Pasqua e Natale. Sintetizzando, le aperture nei giorni festivi. In realtà (e in maniera … sparsa), ne parlo anche nel mio libro nella parte dedicata alla ricerca del “tempo perduto” e contro la spersonalizzazione dell’essere umano.

Prendendo spunto qui dalla campagna elettorale di Marco Mori a sindaco di Genova (vai Marco!) riprendo il punto e lo rilancio partendo da una doverosa domanda iniziale (prof. Ioppolo docet!):

Dalla parte di chi vogliamo affrontare il problema / discussione?

Se riteniamo di essere dalla parte dell’1% della popolazione che trae profitto anche dall’aria che respiriamo… allora va tutto bene. Se invece vogliamo provare ad essere dalla parte del restante 99% della popolazione, quello che per mangiare deve lavorare, inventare, darsi da fare con continuità … ecco, solo in questo caso possiamo andare avanti e porci la domanda successiva.

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OLTRE LA LAMPADINA DEL LAMPIONE DIETRO CASA … MARCO MORI SINDACO DI GENOVA

… estratto dal programma di Marco Mori, candidato Sindaco a Genova.

Ma non solo, come accennato sopra, impostare politiche basate sul solo potenziamento delle esportazioni implica aritmeticamente l’intervento deflattivo sui salari fino alla totale disapplicazione, già in atto, dell’art. 36 Cost. che prevedeva un parametro chiaro a cui ancorare la retribuzione, ovvero la proporzionalità alla quantità e qualità dell’opera prestata, ma in ogni caso la sufficienza della stessa a garantire al lavoratore ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

In sostanza noi non dobbiamo più competere sui mercati internazionali, le bestie competono!

Gli uomini devono cooperare, ergo dobbiamo tornare allo sviluppo della nostra domanda e del nostro settore produttivo, ripudiando politiche mercantiliste e la stessa globalizzazione, che anzi andrebbe chiamata “glebalizzazione”, visto la tendenza di tutta l’economia mondiale ad aggiustare gli squilibri della bilancia dei pagamenti nazionali attraverso l’abbattimento dei salari. Secoli di lotte sindacali vanno in fumo per quattro regole criminali volute da un gruppetto di speculatori finanziari che oggi i nostri politici servono e frequentano con sempre maggiore dedizione.

Leggendo alcune parti del testo, magari prese singolarmente, sembrerebbero avulse da un contesto locale. Cosa c’entra con un Comune, con una comunità locale che deve confrontarsi con i problemi giornalieri, la pulizia delle strade, il degrado delle periferie, l’edilizia scolastica, il trasporto locale, il lampione rotto.

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DIALOGHI IMPOSSIBILI A SINISTRA

“perché ci trattate così?! Non siamo delinquenti! È casa nostra!” il pianto di una donna disperata apre il film “Alcaldesa”. Le stanno togliendo la casa e proprio contro gli sfratti e dalle “vittime dei mutui” che parte la storia del film. Seguendo l’onda del movimento di ADA COLAU, dalle esigenze del popolo al potere di portare in politica e nelle stanze delle decisioni le lacrime di tutti quelli che non sono delinquenti ma si vedono sfondare la porta dallo Stato e buttare in mezzo alla strada.

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LA SCUOLA, L’ACQUA, I DIRITTI, LA MONETA COMPLEMENTARE

Il malsano Facebook mi ha ricordato questo articolo che oggi compie 2 anni. Me lo sono riletto e mi è piaciuto per cui lo ripropongo sul mio blog. Parla di scuola ma anche di acqua e di moneta complementare e soprattutto di diritti sopiti misti a un po’ di storia, che non guasta mai.

Come cittadino mi sento in dovere di tornare a parlare di Scuola, perché ritengo sia necessario difenderla e che sia il primo degli investimenti per il futuro del nostro Paese.
E intendo parlarne perché vedo che peggiora di giorno in giorno non per colpa di chi la fa ma per colpa di chi la gestisce senza capirla. E in questo marasma quotidiano capita di tutto, anche di leggere che sempre più spesso i genitori sono chiamati ad intervenire in prima persona in opere di tinteggiatura di aule, cosa che succede ovviamente anche a Ferrara, e che tali interventi siano accompagnati da affermazioni del tipo ‘la buona scuola è proprio quella che parte dal basso’. E non è tutto, si prospetta addirittura di crearne un modello da esportare in altre scuole.

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LETTURA GIORNALI: MOSCOVICI E IL POPULISMO

Su ilsole24ore sta andando in scena un dibattito sull’euro lanciato dall’economista Luigi Zingales. Vi stanno partecipando diverse “autorità” e voci europee ma l’articolo che mi ha più colpito è stato quello di Pierre Moscovici, Commissario europeo agli Affari economici e finanziari, uscito il 05 maggio 2017. Proverò a ripercorrere il suo ragionamento “a specchio”, visto dagli occhi di chi, pur non essendo all’altezza dei titoli accademici di cotanto luminare dell’economia, ha una visione speculare, di chi la mattina si alza per andare a lavorare, ha bisogno di uno stipendio per vivere e pagare le bollette e che antepone ai grandi ragionamenti accademici la logica, il cuore, la famiglia, gli amici, le persone … insomma la vita reale.

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LA MONETA COMPLEMENTARE A FERRARA … E IL MACAONE

articolo pubblicato su ferraraitalia qui

La bellezza oggi prende le sembianze del macaone (PapilioMachaon), una farfalla dalla livrea gialla con striature nere e tocchi di blu e arancione, presente su tutto il territorio italiano e fino a 2.000 metri. La sua apertura alare è di circa 8 cm, una tra le più ampie tra i lepidotteri della nostra fauna originale. Appartiene alla famiglia dei Papilionidi ed è possibile osservarla volteggiare sulle radure boschive, sebbene frequenti con maggiore assiduità parchi e giardini.
Una farfalla che, a causa della mancanza del “suo cibo” e anche dell’inquinamento, sta lentamente ma inesorabilmente abbandonando le città ma, come sempre, se l’uomo distrugge con la sua presenza ecosistemi sempre più fragili, può anche ricostruire. Infatti, il macaone è anche una delle specie più facili da allevare. Il suo bruco (o baco) si nutre di Apiaceae e quindi principalmente di finocchio e carota, ma anche la ruta è molto ricercata.

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IL BIKINI E L’IPOCRISIA DEL CONQUISTATORE

Da wikipedia: Il bikini moderno è stato inventato dal sarto francese Louis Réard Parigi nel 1946 (introdotto ufficialmente il 5 luglio). Il nome richiama l’atollo di Bikini nelle Isole Marshall, nel quale negli stessi anni gli Stati Uniti conducevano test nucleari: Reard riteneva che l’introduzione del nuovo tipo di costume avrebbe avuto effetti esplosivi e dirompenti.

In fondo un po’ di cattivo gusto o quanto meno superficialità da parte dell’inventore del bikini a mio parere ci fu tutto. Certo, business is business in ogni cosa, ma ripensando all’attenzione di Trump verso i bambini siriani mi viene da pensare alla mancata attenzione ai bambini dei nativi americani, oppure ai bambini iracheni che hanno sofferto le conseguenze degli embargo durante il periodo di Saddam e, dopo, di quelli libici e passando per tanti altri fino ai bambini delle isole Marshall, Bikini in particolare. Alla fine della riflessione concludo che i bambini non si aiutano con le bombe.

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