Le Mura di Gerico

DAI TEMPI DEL PAREGGIO DI BILANCIO ALLA NUOVA FRONTIERA DELLA POLITICA: LA RICERCA DELLA FELICITA’

Il “miglioramento del benessere dei cittadini”, per usare le parole dell’On. Di Maio, è un programma, prima che economico, politico. Un programma che attiene alle intenzioni, alla volontà, all’ideale di società che si vuole costruire. Tutto questo viene prima dell’economia, dei conti, dei parametri europei, dei limiti imposti e persino Leggi tutto…

LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (2)

se lei confonde uno Stato con una bottega, intanto dovrebbe parlarne con il suo insegnante, e poi si condanna ad un futuro di disoccupazione … il debito che lo Stato fa è il debito che fa le strade che lei percorre per venire qui, che paga gli stipendi degli insegnanti che le hanno consentito di accedere a questa prestigiosa università. Cioè a fronte di un debito c’è sempre un credito e a fronte di un debito pubblico c’è anche un capitale sociale“.

Queste belle parole sono del prof. Alberto Bagnai in risposta ad una studentessa che gli poneva una domanda sul debito pubblico e sull’impatto di questo sul futuro suo e di tutti i giovani. Considerate le affermazioni di alcuni docenti universitari prestati al PD che allo stesso modo equiparano le Banche Centrali alle aziende … capiamo il perché di tali domande.

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LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (1)

Ci si imbatte spesso in persone, politici o giornalisti che per strappare una facile approvazione ribadiscono il concetto che uno Stato sia da trattare allo stesso modo di una famiglia. Il paragone viene semplice e lo ha molto usato, ad esempio, Mario Monti per far accettare l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Se una famiglia si comporta in questo modo, cioè risparmia e non si indebita, anche uno Stato è bene che segua gli stesi principi.

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CONTRATTO DI GOVERNO LEGA – M5S: “RIMODELLARE” IL DEBITO

Se il contratto di governo circola, di sicuro è per qualche motivo. Magari tastare le reazioni sulle cose che si intendono realmente fare oppure sviare l’attenzione o ancora iniziare una discussione a tutti i livelli.

Di certo la stampa si è scatenata e lascia perplesso davvero quanto possa spaventare l’ipotesi di uscire dal solco, mettere in discussione la sacralità dei conti pubblici e la direzione politica di Bruxelles, fare insomma qualcosa che, alla fine, possa ledere gli interessi delle lobby e della grande finanza. I giornali sfoderano la loro ignoranza in materia e si rifugiano nel già detto, nell’ovvio, nei titoloni che li mette dalla parte “facile” della barricata ovvero quella che vuole l’italiano incapace di governarsi promuovendone all’estero lo stereotipo e il debito inestinguibile, nonché mezzo per mantenere le masse in continua soggezione.

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DEFICIT E/O DISOCCUPAZIONE

Esiste un rapporto tra il deficit di uno Stato e il livello di disoccupazione?

Magari non ne siamo sicuri o magari non vogliamo vederlo ma in ogni caso diamoci una possibilità e diamo un’occhiata. Il confronto sotto è tra Italia, UK, USA e Giappone ed è abbastanza impietoso. Il tasso di disoccupazione nel 2016 tra l’Italia e il peggiore degli altri tre, gli Stati Uniti a quota 4,87%, ci vede abbondantemente più che doppianti. Rispetto alla media OECD in nero “quasi” doppiati. Il Giappone, con il suo debito pubblico “monster” se la ride con il suo livello di disoccupazione al 3,12 che, per la cronaca, è sceso ulteriormente nel 2017 e 2018.

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LE TUE IMPOSTE

Dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, da quest’anno, ci viene consegnato un rendiconto di come sono state impiegate le nostre tasse. Quello sopra è il mio, che di sicuro sarà uguale nelle percentuali al resto degli italiani. Dunque, gli interessi sul Debito Pubblico sono la terza voce di spesa, cosa Leggi tutto…