Le Mura di Gerico

I RE. DAVIDE E SALOMONE

Pubblicato da Claudio Pisapia il

Davide era quello che uccise Golia, un gigantone di 3 metri che metteva paura a tutti, e che poi divenne il secondo re d’Israele. Golia era un gigante alto “sei cubiti e un palmo” cioè circa 2,75 metri il che dimostra che nell’antichità c’erano davvero i giganti. La Bibbia li individua con l’appellativo nefilim, un popolo di giganti che sarebbe stato presente sulla terra al tempo dell’incrocio tra i “figli degli Elohim” e le “figlie degli uomini”. Il termine è utilizzato anche riguardo ai giganti che abitavano la terra di Canaan (Numeri 13:33), quindi quando Mosè sta per portare i suoi oltre il Giordano nella Terra Promessa (lui non ci andrà, sarà Giosuè a prendere il suo posto). Ci sono poi altri riferimenti ai giganti che si possono comodamente cercare in autonomia.

Davide viene collocato dalla Bibbia intorno all’anno 1.000 a.c. e il suo viene accreditato come uno dei Regni di maggior successo della storia, anche se, nella storia reale e nell’archeologia, di tale regno non c’è traccia. Comunque la Chiesa Cristiana lo ha fatto Santo e lo celebra il 29 dicembre, per non sbagliare.

Tutta la prima parte della Bibbia che lo riguarda lo vede scappare da Saul, che invece era il primo dei Re di Israele, che lo voleva uccidere a tutti i costi, geloso della sua fama e delle sue vittorie sul campo. Perché di vittorie ne ebbe tante ed ebbe modo di trucidare un sacco di gente come si era soliti fare a quelle latitudini. Riuscì a salvarsi grazie a Gionata, figlio di Saul, che gli voleva bene. E poi grazie al re di Gat, una delle città stato dei Filistei. Cioè gli stessi che solitamente venivano sterminati dai discendenti di Giacobbe, rei di abitare una terra a loro promessa.

Poi i Filistei, orfani di Davide, sconfiggono Saul e lui verrà fatto re e sconfiggerà altri nemici e avrà altre grandi vittorie. Avrà anche donne e tanti figli, tra cui il famoso Salomone che gli succederà al trono. Lo ebbe da Betsabea dopo che aveva fatto uccidere in maniera abbastanza vile il marito Uria, ma sembra che in vecchiaia se ne fosse poi pentito. Questo si evince dal fatto che quando era vecchio e prossimo alla morte gli fu portata una vergine che avrebbe dovuto giacere con lui per riscaldarlo e lui non ne approfittò, come in genere usava fare. La usò solo per riscaldarsi, così c’è scritto.

Poi salì al trono Salomone che ebbe in dono da Dio la sapienza. Con tale dono divenne il re, appunto, più sapiente della “storia” e anche il più ricco che non guasta. Come prima azione uccise il fratello che gli voleva rubare il trono, niente di particolare in ambito dinastico. Ricco anche di mogli e concubine, sembra un migliaio, da cui ebbe una miriade di figli con toccate anche in Egitto ed Etiopia. Incontra infatti la Regina di Saba e dall’incontro non poteva non nascere un figlio. Menelik. Da lui si fanno discendere tutti gli imperatori dell’Etiopia fino a Hailé Selassié. Quindi fino agli anni ’70 del passato secolo per avvalorare l’idea della discendenza divina.

In soli sette anni costruì il Tempio di Gerusalemme sul terreno che aveva individuato Davide.

Anche il saggio Salomone si lasciò però andare a dei stranieri (quindi ce n’erano altri al tempo?), perso insomma tra donne e tentazioni. Con tutta quella fortuna non doveva essere facile del resto desistere. La sua idolatria portò come conseguenza la divisone di Israele in due regni, quello del Nord e quello di Giuda.

L’esempio classico della sua sapienza fu un giudizio che le cronache gli attribuiscono. Due donne erano andate da lui perché decidesse di chi era il bambino che avevano con loro. Lui diede ordine di tagliarlo a metà e darne un pezzo ad ognuno delle donne, ma solo una delle due urlò di non farlo e che era disposta a cederlo “per intero” all’altra. Da qui il giudizio.

Anche di Salomone non vi è traccia storica o archeologica ma che dire, tutto molto affascinante.


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