Le Mura di Gerico

LE TUE IMPOSTE

Dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, da quest’anno, ci viene consegnato un rendiconto di come sono state impiegate le nostre tasse. Quello sopra è il mio, che di sicuro sarà uguale nelle percentuali al resto degli italiani. Dunque, gli interessi sul Debito Pubblico sono la terza voce di spesa, cosa Leggi tutto…

NOI ITALIA 2018 – DATI SCONFORTANTI

L’ultima fatica dell’Istat pubblicata in rete (noi Italia 2018) ci restituisce la rappresentazione grafica dell’Italia. In pratica un tunnel da cui fatichiamo ad uscire, nonostante tutto.

Il “nonostante tutto” rappresenta gli sforzi e i sacrifici degli italiani costantemente in ombra. Quando a parlare è Tito Boeri sembra che i pensionati siano dei criminali e le pensioni stesse rappresentino un crimine, e poi c’è sempre chi è pronto a tagliare le spese sanitarie perché bisogna ottimizzare (i malati cronici costano troppo e … si vivrebbe meglio senza disabili), e chi punta il dito sui dipendenti pubblici, sulla spesa esagerata dello Stato e degli Enti pubblici. (altro…)

ANALISI DEL VOTO SEGUENDO I DATI ISTAT E BANCA D’ITALIA

Perché gli italiani hanno “punito” in maniera così eclatante le formazioni politiche che si definiscono di sinistra? in fondo ce lo stiamo chiedendo tutti e tante sono state le interpretazioni. Io ho provato a farlo attraverso l’ISTAT, in particolare ragionando sulle informazioni contenute nel Rapporto sulle “Condizioni di vita, Reddito e Carico Fiscale delle Famiglie” uscito il 6 dicembre 2017, che trovate qui nella sua interezza.

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L’INCONSISTENZA DEL DIBATTITO ELETTORALE SU PROTEZIONISMO, LIBERO MERCATO E GLOBALIZZAZIONE

Articolo pubblicato su ferraraitalia qui (quasi uguale)

Il dibattito elettorale si sofferma molto su “protezionismo”, “libero mercato” e “globalizzazione”. Lo fa in maniera semplicistica, attraverso slogan, e quasi sempre ai limiti del surreale. Gli arbitri, i giornalisti, dimostrano meno conoscenza del politico di turno, populisti al limite del grottesco in quanto non fanno altro che rimarcare le “credenze” popolari giocando sulla parola “libero” che niente ha a che fare con il mercato, e “protezionismo” omettendo che in economia non vuol dire autarchia e chiusura indiscriminata.

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RAPPORTO CENSIS 2017 – RABBIA CHE CRESCE

La ripresa c’è, come confermano tutti gli indicatori economici. Ad eccezione degli investimenti pubblici: -32,5% in termini reali nel 2016 rispetto all’ultimo anno prima della crisi. Dal 2008 la perdita di risorse pubbliche destinate a incrementare il capitale fisso cumulata anno dopo anno è di 74 miliardi di euro.

Aumenta l’export, aumentano tanti indicatori ma aumenta anche la rabbia socialeil rimpicciolimento demografico del Paese, la povertà del capitale umano immigrato, la polarizzazione dell’occupazione che penalizza l’ex ceto medio” .

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UN PO’ DI DEF (DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA) 2017. COSA SARA’ DI NOI FINO AL 2020? TUTTO SCRITTO!

Il documento di economia e finanza (DEF) 2017 presenta, come tutti i DEF, degli spunti di riflessione sempre interessanti. Tra i dati un occhio bisogna dare di sicuro alla nota (3) ovvero all’andamento del debito pubblico al netto e al lordo dei sostegni. Negli anni in considerazione le “tasse” che paghiamo ai vari fondi di “sostegno” ai Paesi europei ci costa tra il 3 e il 4 per cento di PIL. Nel 2016 abbiamo pagato 58, 2 miliardi di euro. Da sottolineare che nonostante i nostri contributi netti se chiedessimo un aiuto (un “sostegno”) saremmo costretti ad accettare commissariamenti, imposizioni e pignoramenti. La solidarietà va pure bene ma dovrebbe essere sempre bilaterale e non a senso unico.

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CANCELLARE IL DEBITO PUBBLICO? PER MCKINSEY NON E’ UN PROBLEMA, MA AI MERCATI FINANZIARI NON CONVIENE

Questo articolo scritto da me e Claudio Bertoni, pubblicato su ferraraitalia qui ed inserito anche nel mio libro “Pensieri Sparsi” parla di un report che ci diede un po’ di speranza su una possibile inversione di tendenza rispetto alla comune e distorta immagine del debito pubblico. Sono passati più di due anni e, come mi diceva un paio di sere fa Claudio mentre preparavamo i nostri incontri per il programma partecipato del Comune di Ferrara nell’ambito del Festival di Internazionale … ci eravamo sbagliati alla grande. Non è cambiato il comune sentire e, forse, non ci sono nemmeno segnali di un cambiamento in atto .

McKinsey, società di consulenza finanziaria considerata come la più influente al mondo, con all’attivo clienti di alto profilo quali società internazionali e persino governi, il 15 febbraio scorso ha pubblicato un dossier sull’indebitamento di Stati, aziende e famiglie dall’inizio della crisi ad oggi. Ebbene, il debito mondiale è aumentato di 57.000 miliardi di dollari determinando un rapporto debito/pil del 289%. Sono cifre da paura: il mondo è super indebitato e verrebbe da chiedere “con chi? Con gli abitanti di Venere?”. Ma tant’è… e sulla Terra, senza tanto discutere su chi sono debitori e creditori (sempre lo Stato), si cercano affannosamente le soluzioni.

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THE ITALIAN VIEW – THE NARROW PATH … by MEF

Issue#02 | August 2017 | www.mef.gov.it | Italian Ministry of Economy and Finance

Tutto il documento lo trovate qui

Ma la cosa che a me piace proprio tanto è questa parte finale dove viene esaltato il ruolo dell’Italia nell’Eurozona e dove si narrano i nostri grandi successi ovvero: il contenimento del deficit, le buone aspettative sul “risanamento” del debito pubblico e che condividiamo con la Germania  il più alto saldo primario positivo.

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GIOVANNI ZIBORDI “SLIDE STORY” – DA COBRAF

Di seguito una “slide story” direttamente dal blog di Giovanni Zibordi www.cobraf.com . Non credo ci sia bisogno di commenti ulteriori.

Ricordo solo che Giovanni Zibordi è coautore di “La soluzione per l’euro” (sul suo blog ha messo a disposizione delle dispense che è possibile scaricare) e  “Per una moneta fiscale gratuita. Come uscire dall’austerità senza spaccare l’euro” eBook gratuito scaricabile online dal sito di MicroMega

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