Le Mura di Gerico

GRECIA: SAD STORY!

La BCE, come tutte le banche centrali dal 2008, “stampa moneta” dal niente con cui compra i bonds e finanzia le banche in modo che comprino i bonds. Questo elimina il problema di uno stato di ripagare il suo debito pubblico perché è appunto la Banca Centrale che crea denaro Leggi tutto…

LA FINE DEL QUANTITATIVE EASING … OPPURE NO! IL LAVORO CHE NON CI HA DATO E LA RIPRESA CHE NON SI VEDE

Articolo pubblicato su ferraraitalia in formato ridotto mentre la versione sotto è completa La Banca Centrale Europea ha deciso che l’operazione di Quantitative Easing si concluderà a fine 2018. Il suo Governatore, Mario Draghi, ha precisato che si tratta di una sospensione, ma che lo strumento esiste e, se ce ne dovesse essere bisogno, Leggi tutto…

THE ITALIAN VIEW – THE NARROW PATH … by MEF

Issue#02 | August 2017 | www.mef.gov.it | Italian Ministry of Economy and Finance

Tutto il documento lo trovate qui

Ma la cosa che a me piace proprio tanto è questa parte finale dove viene esaltato il ruolo dell’Italia nell’Eurozona e dove si narrano i nostri grandi successi ovvero: il contenimento del deficit, le buone aspettative sul “risanamento” del debito pubblico e che condividiamo con la Germania  il più alto saldo primario positivo.

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CARIFE – NON CALI IL SIPARIO – FIACCOLATA PER NON DIMENTICARE DOMENICA 30 LUGLIO 2017

Partendo dalla conferenza stampa voluta dai Risparmiatori Azzerati della Carife di venerdì 21 luglio 2017, metto insieme un po’ di argomenti cercando, ovviamente, di dare un “senso macroeconomico” alla faccenda (per quello che mi riesce!).

Quindi troverete il resoconto della giornata (pubblicato ad oggi da scenari economici qui), il documento redatto dagli “azzerati“, una sintesi della presentazione in pdf di cui mi sono occupato lo stesso giorno (specifico di avere utilizzato il QE come esempio di creazione “allegra” del denaro perché mi sembra più facilmente comprensibile del parlare di espansione dei bilanci delle banche centrali o delle riserve delle banche).

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SFACCETTATURE DELLA DISUGUAGLIANZA

l’articolo pubblicato qui su ferraraitalia Che la disuguaglianza stia diventando il problema principale e che vada affrontato nell’immediato mi sembra evidente almeno quanto il fatto che la nostra classe politica non abbia intenzione di metterla al bando. I governi sembrano concentrarsi molto di più sulla crescita piuttosto che sulla distribuzione delle Leggi tutto…

LA GABBIA

mio articolo di qualche tempo fa pubblicato da scenariconomici

Con la scelta di affidarci al mercato globale non credo siamo passati da un mondo chiuso a un mondo aperto. Così come non credo che un abbandono della Ue o dell’eurozona equivalga a chiudersi, cioè ritorno al passato, al vecchio, al brutto.

Credo invece che siamo passati da un mondo regolato a un mondo con sempre meno regole. Il passaggio dalle politiche Keynesiane a quelle neo liberiste ne ha richiesto infatti sempre di meno, perché questo tipo di mondo che hanno deciso per noi si basa principalmente sul profitto, che cresce laddove diminuiscono controlli e regole e laddove lo Stato non possa esercitare le sue funzioni di controllo e difesa degli interessi democratici, solidali e partecipativi. Quindi dagli anni 80 si è creato il mercato globale che conosciamo oggi, cioè la giungla, in cui vince chi produce peggio e a minori costi. Ovvero si è legalizzato sempre di più lo sfruttamento su scala mondiale!

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LETTURA GIORNALI. Si appanna il mito Brexit: gli inglesi hanno cominciato a fiutare la trappola (DAVVERO?)

Una vera perla regalata dal quotidiano Repubblica di oggi 24/06/2017, e che trovate qui , secondo il quale gli inglesi post brexit cominciano a piangere perché “…Con le regole Wto, le auto importate dalla Germania dovrebbero pagare un dazio del 10 per cento. Deloitte calcola che, fra dazi e svalutazione della sterlina rispetto all’euro, le auto tedesche costerebbero agli inglesi il 21 per cento in più di oggi. E le vendite di Volkswagen, Mercedes, Bmw, Ford e Opel crollerebbero, più o meno, nella stessa misura, mettendo a rischio almeno 18 mila posti di lavoro in Germania e, di rimbalzo, altre migliaia di posti di lavoro negli altri paesi, come l’Italia, legati alla catena produttiva dell’auto tedesca…”.

Insomma gli inglesi dovrebbero piangere perché i tedeschi esporteranno meno auto in Inghilterra … cioè proprio per il motivo per cui … dovrebbero ridere.

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IN GIRO PER BLOG: SCENARI DA BLOCKCHAIN

Prima di farsi, ancora una volta, sopraffare dalla solita asimmetria informativa e quindi cedere alla tentazione di non volerne sapere nulla delle crypto valute proviamo a ragionarci su e a cercare di capire gli eventuali scenari futuri ai quali dovremo necessariamente adattarci. Soprattutto se questo tipo di futuro ci darà una mano a migliorare la nostra vita o sarà semplicemente un nuovo strumento nelle mani dei potenti.

Oggi se ne stanno occupando le banche commerciali, le banche centrali, le grandi banche d’affari ed entità sovranazionali quali Amazon che già accetta pagamenti in Bitcoin. Moneta del futuro dunque, ma come ci entreremo noi gente normale in questo tipo di futuro? Non ho la risposta per adesso.

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IL CREDITO: A CHI AFFIDARLO? MEGLIO ALLE BANCHE O ALLO STATO E CITTADINI?

Uno dei grossi problemi del sistema di credito affidato alle banche è che queste lavorano seguendo dei cicli economici, in funzione ciclica, cioè prestano quando l’economia va bene e stringono la borsa quando l’economia va male.

Un esempio lo possiamo vedere seguendo quello che è successo prima e dopo la crisi del 2008 con la caduta della Lehman Brothers. Nel periodo in cui l’economia sembrava andare bene, i prezzi delle case erano stabili o crescevano, tutte le previsioni erano al rialzo (ovviamente percezioni pilotate dalle agenzie di rating e istituti finanziari) le banche concedevano prestiti a più non posso. Negli Stati Uniti addirittura c’erano casi di chi aveva contratto anche due o tre mutui contemporaneamente e casi di persone che venivano avvicinate direttamente dagli operatori del credito prima ancora che vagliassero la possibilità di andare in banca a chiedere un prestito.

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STRUMENTI NELL’ECONOMIA – TIPO CARIFE

Le banche non sono né belle né brutte, sono nate per fare i loro interessi ma hanno aiutato lo sviluppo dei commerci e hanno reso possibile tante cose. Sarebbero state possibili altre soluzioni? La mente umana ha i limiti che si impone o che le impongono i condizionamenti esterni. Adesso ne ragioniamo con quello che abbiamo visto hanno fatto, quindi siamo condizionati dall’attuale. Ragioniamo per il benessere dato in generale agli altri ma non del benessere che hanno dato a loro stessi, quelli che hanno saputo capire il potenziale della banconota, del gioco dei depositi e dei prestiti.

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