… MA SONO A(NCORA) LETTO CON L’INFLUENZA
E noi oggi ci troviamo a convivere con un progetto che invece ci riporta indietro nel tempo, che non vuole che gli stati si combattano ma lo facciano i cittadini per un pezzo di pane.
E noi oggi ci troviamo a convivere con un progetto che invece ci riporta indietro nel tempo, che non vuole che gli stati si combattano ma lo facciano i cittadini per un pezzo di pane.
I Trattati europei difendono i diritti fondamentali, quindi rispettano le Costituzioni dei Paesi membri (atteso che tutti i paesi membri abbiano gli stessi principi fondamentali). Vediamo un po’ come districarci in questo marasma. Prima di tutto le Costituzioni dovrebbero essere leggibili da tutti, essere chiare e poi dovrebbero anche essere Leggi tutto…
Se un bambino autistico, quando gli passa un pallone da basket, questo ritrae le mani, come riesce a passargli la palla e fare in modo che questo la raccolga con le mani che non sa usare?
Eventi che si vuole far passare come eccezionali, distribuendo genesi e colpe e mistificando la semplice normalità di un sistema lasciato a se stesso. Tutto si dice e si scrive, tranne ammettere che quanto accade è la logica conseguenza della scelta di affidarsi alle dinamiche del mercato piuttosto che all’indirizzo statale e ai bisogni reali della maggioranza delle persone, che ha generato, tra le tante conseguenze, anche quella dell’instabilità bancaria e dell’insicurezza dei risparmiatori.
Uno degli errori fondamentali della sinistra italiana ed europea è stato quello di essere subalterna alle politiche neoliberiste. Perciò assistiamo al paradosso che la risposta al neoliberismo non arriva da sinistra ma da destra, una rivolta nazionalista. I populisti, in realtà, dicono anche cose vere, sono le loro risposte a essere sbagliate, questo è il punto. La sinistra deve scrollarsi di dosso le concezioni di stampo neoliberista che portano a un’austerità senza senso, deve stare vicino agli ultimi, riallacciare i propri legami con le fasce più deboli della popolazione. Ma capire nello stesso tempo le esigenze della produzione, dell’impresa.
GECOFE in collaborazione con Assostampa Ferrara. Un ciclo di incontri presso la sede dell’IBS di Ferrara in Piazza Trento e Trieste per presentare libri e parlare insieme agli autori di attualità, di politica, di diritto e di economia. Cercheremo di capire un po’ meglio quello che sta succedendo alla nostra Leggi tutto…
su ferraraitalia qui A chi spettano le decisioni in una comunità di persone organizzate in Stato? Sono le considerazioni economiche o quelle di carattere politico a determinare la necessità umana? La decisione sovrana deve rispettare l’esigenza dei popoli o l’urgenza e i tempi del ricavo finanziario? L’economia è solo una conseguenza delle Leggi tutto…
L’interpretazione della norma costituzionale, in merito a quello che sta incredibilmente succedendo, potrebbe portarci fuori strada, far perdere tempo prezioso e, come al solito, incanalarci in quelle amene discussioni alle quali possono partecipare solo gli ‘addetti ai lavori’: quelli che di diritto vivono, come quando si tratta di economia, 5, Leggi tutto…
Questa storiella l’ho scritta nel 2015 e pubblicata qui
Utilizzando il gioco del monopoli proviamo ad affrontare in maniera semplice alcune grandi questioni entrate a far parte della nostra quotidianità dall’ultima grande crisi del 2007/2008.
Il primo punto riguarda le regole, l’interesse generale e l’utilità del controllo dello Stato sui processi e sugli indirizzi di politica economica. Le regole del monopoli non prevedono un interesse generale ma sono disegnate in modo che alla fine ci sia un solo vincitore che colleziona, attraverso un sapiente gioco di gestione delle compravendite, il possesso della maggior parte dei terreni, case e alberghi lasciando le briciole agli altri giocatori che per mancanza di fiches sono costretti ad abbandonare.
In un contesto in cui la distribuzione del reddito è altamente disuguale l’opera di una politica consapevole dovrebbe tendere a riequilibrare il sistema. Uno dei metodi per farlo è sicuramente la progressività nella tassazione dei redditi cioè chi guadagna di più contribuisce in misura maggiore di chi guadagna di meno. La progressività della tassazione, del resto, è prevista dalla Costituzione del ’48 per cui il sistema era ben noto ed auspicato già dai nostri Padri Costituenti.
La tassazione è un’arma in mano allo Stato che dovrebbe essere usata per difendere gli interessi collettivi dei cittadini. Infatti con una modifica alle aliquote Irpef si può distribuire ricchezza (o un po’ di respiro) alle classi più basse senza impoverire (togliere troppo ossigeno) a quelle più alte.
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