IN TEMA DI DISUGUAGLIANZA…DATI OXFAM
Cosa vuol dire disuguaglianza, come si crea e dove ci porterà?
Cosa succede nel mondo in sintesi:
Cosa vuol dire disuguaglianza, come si crea e dove ci porterà?
Cosa succede nel mondo in sintesi:
…anche uno dovrebbe essere troppo…
Ma cosa vuol dire essere davvero povero? in effetti anche questo non è un dato “realmente” oggettivo. Si è poveri per statistica se si rientra in alcuni parametri decisi, tra l’altro, da chi povero non lo è mai stato.
Certo è anche giusto che un parametro bisogna darselo, altrimenti gireremo intorno al fuoco inutilmente e senza nemmeno scaldarci… quindi dobbiamo necessariamente dare per buoni determinati parametri ma poi, però, bisogna tenerli bene a mente quando qualcuno li interpreta in un modo o in un altro o quando semplicemente quel qualcuno vuole raccontare una sua storia sfuggendo alle nostre considerazioni e alla nostra intelligenza.
Dal DEF (Documento di economia e Finanza) 2017 (opera letteraria di fantasia scritta da Gentiloni e Padoan…)
…I dati mostrano, per il triennio 2014-2016, un sostanziale miglioramento degli indicatori considerati …. In particolare, la disuguaglianza mostra un calo significativo frutto della crescita dell’occupazione e dell’efficacia delle misure messe in campo in questi anni. Il Governo si pone l’obiettivo di continuare a ridurre la diseguaglianza nel corso del prossimo triennio…
L’ISTAT, a mezzo Ansa risponde
…quindi per sfatare ulteriori miti relativi alla nostra storia partiamo dall’indice di Gini che misura la disuguaglianza di una distribuzione, ed è usato anche per calcolare l’andamento della distribuzione del reddito. È rappresentato da un numero che va da 0 a 1. Più si avvicina allo zero, minore è la disuguaglianza, il contrario simula l’inverso. Benissimo, questo indice trent’anni fa era 0,24 mentre oggi e’ 0,34 e per citare i dati Oxfam: nel 2015 i due terzi della ricchezza erano nelle mani del 20% più facoltoso. Il 60% della popolazione italiana possedeva il 14% della ricchezza. Insisto: l’1% più ricco nel 2015 possedeva il 23,4% della ricchezza nazionale netta.
Un primo punto a favore del passato dunque.
3. L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico.
L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.
Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
Essa rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo.