Le Mura di Gerico

IN GIRO PER BLOG: SCENARI DA BLOCKCHAIN

Prima di farsi, ancora una volta, sopraffare dalla solita asimmetria informativa e quindi cedere alla tentazione di non volerne sapere nulla delle crypto valute proviamo a ragionarci su e a cercare di capire gli eventuali scenari futuri ai quali dovremo necessariamente adattarci. Soprattutto se questo tipo di futuro ci darà una mano a migliorare la nostra vita o sarà semplicemente un nuovo strumento nelle mani dei potenti.

Oggi se ne stanno occupando le banche commerciali, le banche centrali, le grandi banche d’affari ed entità sovranazionali quali Amazon che già accetta pagamenti in Bitcoin. Moneta del futuro dunque, ma come ci entreremo noi gente normale in questo tipo di futuro? Non ho la risposta per adesso.

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OLTRE LA LAMPADINA DEL LAMPIONE DIETRO CASA … MARCO MORI SINDACO DI GENOVA

… estratto dal programma di Marco Mori, candidato Sindaco a Genova.

Ma non solo, come accennato sopra, impostare politiche basate sul solo potenziamento delle esportazioni implica aritmeticamente l’intervento deflattivo sui salari fino alla totale disapplicazione, già in atto, dell’art. 36 Cost. che prevedeva un parametro chiaro a cui ancorare la retribuzione, ovvero la proporzionalità alla quantità e qualità dell’opera prestata, ma in ogni caso la sufficienza della stessa a garantire al lavoratore ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

In sostanza noi non dobbiamo più competere sui mercati internazionali, le bestie competono!

Gli uomini devono cooperare, ergo dobbiamo tornare allo sviluppo della nostra domanda e del nostro settore produttivo, ripudiando politiche mercantiliste e la stessa globalizzazione, che anzi andrebbe chiamata “glebalizzazione”, visto la tendenza di tutta l’economia mondiale ad aggiustare gli squilibri della bilancia dei pagamenti nazionali attraverso l’abbattimento dei salari. Secoli di lotte sindacali vanno in fumo per quattro regole criminali volute da un gruppetto di speculatori finanziari che oggi i nostri politici servono e frequentano con sempre maggiore dedizione.

Leggendo alcune parti del testo, magari prese singolarmente, sembrerebbero avulse da un contesto locale. Cosa c’entra con un Comune, con una comunità locale che deve confrontarsi con i problemi giornalieri, la pulizia delle strade, il degrado delle periferie, l’edilizia scolastica, il trasporto locale, il lampione rotto.

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LO “STRANO CASO” DELL’AVV. MARCO MORI E LE ELEZIONI A GENOVA

Mi sono chiesto chi voterei se fossi genovese e mi sono risposto: Marco Mori.

Però non sono mai stato a Genova, e allora me lo sono richiesto anche perché non vorrei sembrare essere di parte visto che tra i candidati Mori è l’unico che conosco personalmente… ma mi sono risposto di nuovo: Marco Mori.

Ebbene sì, mi scopro recidivo ma me lo voglio spiegare, perché mi piace capirmi!

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LETTURA GIORNALI: DIFFUSIONE DEL TERRORE SU ITALEXIT

da ilsole24ore, articolo di Wolfgand Munhau “Quello che Di Maio non dice (o forse non sa)”

La prima cosa che ho fatto dopo aver letto  questo articolo, e aver pianto non poco! è stata quella di girare per la rete per avere un quadro del “giornalista”. Sembra un vero criticone, ha trattato male Prodi, Berlusconi, Monti, Di Maio ma anche la Merkel. E’ stato un po’ neoliberista e anche un po’ keynesiano, un po’ a favore dell’austerità e un po’ per politiche espansionistiche, non si è fatto mancare nulla insomma.

Poi ho pensato che, in fondo, se ilsole24ore sta’ fallendo una ragione ci dovrà pur essere e forse Wolfgang è una di queste.

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ITALIA VS EUROPA: 2 A 1 OVVERO L’ITALIA DA ALL’EUROPA PIU’ DI QUELLO CHE RICEVE DALL’EUROPA

Questo grafico, di cui è indicata la fonte, arriva fino al 2014 e mostra in maniera inequivocabile il nostro rapporto finanziario con l’Unione Europea. In totale dal 2000 al 2014 abbiamo versato 72 miliardi in più di quelli ricevuti indietro.

I dati sopra finiscono però nel 2014 e cosa sarà mai successo nel 2015? Ci sarà stata un’inversione di tendenza? Lo andiamo a vedere direttamente dal sito dell’Unione Europea (qui):

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IN GIRO PER BLOG – EURO: COSTA DI PIU’ INSISTERE O LASCIARE?

Alcune precisazioni:

lo spunto per quanto di seguito è venuto dalla lettura di un post che trovate integralmente qui e scritto dal prof. Massimo D’Antoni il quale approfondisce meglio (ovviamente) l’argomento (da un punto di vista scientifico, intendo) anche utilizzando le formule del caso. Nel mio post cerco di semplificare al massimo il suo intervento e aggiungo le mie considerazioni e valutazioni.

I grafici utilizzati di seguito sono presi dallo stesso blog a cui ho già rimandato sopra.

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LA GRECIA: ESEMPIO DEL PERCHE’ L’EURO NON PUO’ FUNZIONARE

Il sole24ore ci informa che la Grecia paga sui suoi titoli di stato un interesse che si approssima al 10%.

Immaginiamo di avere un mutuo con una qualsiasi banca e di pagare quell’interesse, quando tutti pagano interessi prossimi allo zero. La prima reazione sarebbe di incredulità, poi rabbia e infine si andrebbe dai carabinieri per sporgere denuncia. Se ci mettessimo a fare i conti, sempre sul nostro mutuo, scopriremmo probabilmente che non riusciremmo mai a ripagare quel debito e prima o poi saremo costretti a cedere la nostra casa all’usuraio, pardon, alla banca. Questo ovviamente dopo aver tentato di ripagare il debito cedendo tutto il nostro stipendio, la macchina, il giardino, lo ius prime noctis su nostra moglie, tolto dalla scuola i figli e averli mandati a lavorare a qualsiasi condizione e abbandonato il cane sull’autostrada.

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MR SPREAD “ABBI PIETA’ DI NOI”… NONOSTANTE …

Lo spread sale di nuovo. Non ce lo aspettavamo proprio perché oramai sappiamo tutti cosa rappresenta lo spread e quindi rimaniamo basiti nel constatare che nonostante il buon Governatore della BCE, Mario Draghi, abbia messo in sicurezza il debito degli Stati con il suo QE e il “whatever it takes”.

Nonostante il buonissimo Draghi abbia più volte affermato che la stabilità dell’euro verrà mantenuta a tutti i costi (e quindi per farlo bisognerebbe garantire la stabilità degli Stati che vivono all’interno dell’euro).

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IL QE POTREBBE CANCELLARE IL DEBITO PUBBLICO

Uno dei fenomeni più rilevanti degli ultimi decenni e che ha determinato la situazione attuale di crisi perdurante, sia in termini prettamente economici che anche di valori, è la privatizzazione dell’emissione monetaria con la quale si è sostituita la moneta con il debito. Cioè lo Stato ha rinunciato sempre di più al suo potere di emettere moneta e bilanciare così il rapporto tra i beni in circolazione e lo strumento per farli girare. Oggi siamo un po’ alle strette per cui potrebbe essere logico cominciare a fare un discorso inverso, cioè sostituire il debito con la moneta.
All’atto pratico quanto sta facendo la Bce di Draghi va in questa direzione, infatti sta comprando Btp, cioè debito degli Stati, dietro moneta che però non è direttamente destinata ad attività economiche reali e per questo non ce ne stiamo accorgendo più di tanto.

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