Le Mura di Gerico

LETTURA GIORNALI: MOSCOVICI E IL POPULISMO

Su ilsole24ore sta andando in scena un dibattito sull’euro lanciato dall’economista Luigi Zingales. Vi stanno partecipando diverse “autorità” e voci europee ma l’articolo che mi ha più colpito è stato quello di Pierre Moscovici, Commissario europeo agli Affari economici e finanziari, uscito il 05 maggio 2017. Proverò a ripercorrere il suo ragionamento “a specchio”, visto dagli occhi di chi, pur non essendo all’altezza dei titoli accademici di cotanto luminare dell’economia, ha una visione speculare, di chi la mattina si alza per andare a lavorare, ha bisogno di uno stipendio per vivere e pagare le bollette e che antepone ai grandi ragionamenti accademici la logica, il cuore, la famiglia, gli amici, le persone … insomma la vita reale.

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LO “STRANO CASO” DELL’AVV. MARCO MORI E LE ELEZIONI A GENOVA

Mi sono chiesto chi voterei se fossi genovese e mi sono risposto: Marco Mori.

Però non sono mai stato a Genova, e allora me lo sono richiesto anche perché non vorrei sembrare essere di parte visto che tra i candidati Mori è l’unico che conosco personalmente… ma mi sono risposto di nuovo: Marco Mori.

Ebbene sì, mi scopro recidivo ma me lo voglio spiegare, perché mi piace capirmi!

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DEF 2017: DISUGUAGLIANZA

Dal DEF (Documento di economia e Finanza) 2017 (opera letteraria  di fantasia scritta da Gentiloni e Padoan…)

…I dati mostrano, per il triennio 2014-2016, un sostanziale miglioramento degli indicatori considerati …. In particolare, la disuguaglianza mostra un calo significativo frutto della crescita dell’occupazione e dell’efficacia delle misure messe in campo in questi anni. Il Governo si pone l’obiettivo di continuare a ridurre la diseguaglianza nel corso del prossimo triennio…

L’ISTAT, a mezzo Ansa risponde

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ITALIA VS EUROPA: 2 A 1 OVVERO L’ITALIA DA ALL’EUROPA PIU’ DI QUELLO CHE RICEVE DALL’EUROPA

Questo grafico, di cui è indicata la fonte, arriva fino al 2014 e mostra in maniera inequivocabile il nostro rapporto finanziario con l’Unione Europea. In totale dal 2000 al 2014 abbiamo versato 72 miliardi in più di quelli ricevuti indietro.

I dati sopra finiscono però nel 2014 e cosa sarà mai successo nel 2015? Ci sarà stata un’inversione di tendenza? Lo andiamo a vedere direttamente dal sito dell’Unione Europea (qui):

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IN GIRO PER BLOG – EURO: COSTA DI PIU’ INSISTERE O LASCIARE?

Alcune precisazioni:

lo spunto per quanto di seguito è venuto dalla lettura di un post che trovate integralmente qui e scritto dal prof. Massimo D’Antoni il quale approfondisce meglio (ovviamente) l’argomento (da un punto di vista scientifico, intendo) anche utilizzando le formule del caso. Nel mio post cerco di semplificare al massimo il suo intervento e aggiungo le mie considerazioni e valutazioni.

I grafici utilizzati di seguito sono presi dallo stesso blog a cui ho già rimandato sopra.

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LA GRECIA: ESEMPIO DEL PERCHE’ L’EURO NON PUO’ FUNZIONARE

Il sole24ore ci informa che la Grecia paga sui suoi titoli di stato un interesse che si approssima al 10%.

Immaginiamo di avere un mutuo con una qualsiasi banca e di pagare quell’interesse, quando tutti pagano interessi prossimi allo zero. La prima reazione sarebbe di incredulità, poi rabbia e infine si andrebbe dai carabinieri per sporgere denuncia. Se ci mettessimo a fare i conti, sempre sul nostro mutuo, scopriremmo probabilmente che non riusciremmo mai a ripagare quel debito e prima o poi saremo costretti a cedere la nostra casa all’usuraio, pardon, alla banca. Questo ovviamente dopo aver tentato di ripagare il debito cedendo tutto il nostro stipendio, la macchina, il giardino, lo ius prime noctis su nostra moglie, tolto dalla scuola i figli e averli mandati a lavorare a qualsiasi condizione e abbandonato il cane sull’autostrada.

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IL QE POTREBBE CANCELLARE IL DEBITO PUBBLICO

Uno dei fenomeni più rilevanti degli ultimi decenni e che ha determinato la situazione attuale di crisi perdurante, sia in termini prettamente economici che anche di valori, è la privatizzazione dell’emissione monetaria con la quale si è sostituita la moneta con il debito. Cioè lo Stato ha rinunciato sempre di più al suo potere di emettere moneta e bilanciare così il rapporto tra i beni in circolazione e lo strumento per farli girare. Oggi siamo un po’ alle strette per cui potrebbe essere logico cominciare a fare un discorso inverso, cioè sostituire il debito con la moneta.
All’atto pratico quanto sta facendo la Bce di Draghi va in questa direzione, infatti sta comprando Btp, cioè debito degli Stati, dietro moneta che però non è direttamente destinata ad attività economiche reali e per questo non ce ne stiamo accorgendo più di tanto.

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Art. 3 del TUE … considerazioni a caldo!

                               Trattato sull’Unione europea


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3. L’Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell’Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un’economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell’ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico.
L’Unione combatte l’esclusione sociale e le discriminazioni e promuove la giustizia e la protezione sociali, la parità tra donne e uomini, la solidarietà tra le generazioni e la tutela dei diritti del minore.
Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
Essa rispetta la ricchezza della sua diversità culturale e linguistica e vigila sulla salvaguardia e sullo sviluppo del patrimonio culturale europeo.

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