Le Mura di Gerico

LA GABBIA

mio articolo di qualche tempo fa pubblicato da scenariconomici

Con la scelta di affidarci al mercato globale non credo siamo passati da un mondo chiuso a un mondo aperto. Così come non credo che un abbandono della Ue o dell’eurozona equivalga a chiudersi, cioè ritorno al passato, al vecchio, al brutto.

Credo invece che siamo passati da un mondo regolato a un mondo con sempre meno regole. Il passaggio dalle politiche Keynesiane a quelle neo liberiste ne ha richiesto infatti sempre di meno, perché questo tipo di mondo che hanno deciso per noi si basa principalmente sul profitto, che cresce laddove diminuiscono controlli e regole e laddove lo Stato non possa esercitare le sue funzioni di controllo e difesa degli interessi democratici, solidali e partecipativi. Quindi dagli anni 80 si è creato il mercato globale che conosciamo oggi, cioè la giungla, in cui vince chi produce peggio e a minori costi. Ovvero si è legalizzato sempre di più lo sfruttamento su scala mondiale!

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DIMENTICARE KEYNES: L’ABDICAZIONE DELLA POLITICA ALL’ECONOMIA

 
La crisi del ’29 e la grande depressione che ne seguì lasciarono due insegnamenti che cambiarono la storia economica del mondo:
– la legge di Say che aveva imperversato nelle università per circa 120 anni fu messa in discussione, l’offerta non creava più la domanda, si potevano produrre tutte le merci che si voleva ma serviva qualcuno che le comprasse altrimenti sarebbero rimaste invendute
– la politica doveva governare l’economia, servivano leggi che tenessero a bada banchieri, finanziari e speculatori.
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