IN ATTESA DEI BENEFICI DELLA GLOBALIZZAZIONE
“In teoria, i guadagni complessivi della globalizzazione superano i costi, consentendo di ridistribuire i benefici netti per compensare i perdenti. Ma in pratica, questo non è ancora successo.”
“In teoria, i guadagni complessivi della globalizzazione superano i costi, consentendo di ridistribuire i benefici netti per compensare i perdenti. Ma in pratica, questo non è ancora successo.”
Questo articolo scritto da me e Claudio Bertoni, pubblicato su ferraraitalia qui ed inserito anche nel mio libro “Pensieri Sparsi” parla di un report che ci diede un po’ di speranza su una possibile inversione di tendenza rispetto alla comune e distorta immagine del debito pubblico. Sono passati più di due anni e, come mi diceva un paio di sere fa Claudio mentre preparavamo i nostri incontri per il programma partecipato del Comune di Ferrara nell’ambito del Festival di Internazionale … ci eravamo sbagliati alla grande. Non è cambiato il comune sentire e, forse, non ci sono nemmeno segnali di un cambiamento in atto .
McKinsey, società di consulenza finanziaria considerata come la più influente al mondo, con all’attivo clienti di alto profilo quali società internazionali e persino governi, il 15 febbraio scorso ha pubblicato un dossier sull’indebitamento di Stati, aziende e famiglie dall’inizio della crisi ad oggi. Ebbene, il debito mondiale è aumentato di 57.000 miliardi di dollari determinando un rapporto debito/pil del 289%. Sono cifre da paura: il mondo è super indebitato e verrebbe da chiedere “con chi? Con gli abitanti di Venere?”. Ma tant’è… e sulla Terra, senza tanto discutere su chi sono debitori e creditori (sempre lo Stato), si cercano affannosamente le soluzioni.