Le Mura di Gerico

IO TI VOTO SE … INVITO AD ADERIRE

Alle persone, ai cittadini e ai popoli, che credono nella convivenza pacifica tra gli stati del mondo ed europei, alla solidarietà, alla comunanza e alla condivisione. A tutti quelli che credono che la filosofia, la politica e la vita e quindi l’UOMO vengano prima dell’economia.

IL DEBITO PUBBLICO NON NASCE PER ESSERE SALDATO … TRANNE NELL’EUROZONA!

La Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea (Bis) afferma nel Working Papers n.399 “Global safe Assets” del dicembre 2012 che “le Banche Centrali … sono state create per essere le banche del sovrano e i gestori del debito del sovrano. Per questo si potrebbe sostenere che le banche centrali furono create per rendere il debito pubblico un asset sicuro”. Ora, nei tempi moderni, il sovrano si identifica con lo Stato e quindi le banche centrali servono a rendere il debito dello Stato sicuro, esente da default e questo per la loro capacità di creare denaro.

LA MACROECONOMIA NON E’ LA MICROECONOMIA. MA IL PD NON LO SA … COME FUNZIONANO LE BANCHE CENTRALI (2)

se lei confonde uno Stato con una bottega, intanto dovrebbe parlarne con il suo insegnante, e poi si condanna ad un futuro di disoccupazione … il debito che lo Stato fa è il debito che fa le strade che lei percorre per venire qui, che paga gli stipendi degli insegnanti che le hanno consentito di accedere a questa prestigiosa università. Cioè a fronte di un debito c’è sempre un credito e a fronte di un debito pubblico c’è anche un capitale sociale“.

Queste belle parole sono del prof. Alberto Bagnai in risposta ad una studentessa che gli poneva una domanda sul debito pubblico e sull’impatto di questo sul futuro suo e di tutti i giovani. Considerate le affermazioni di alcuni docenti universitari prestati al PD che allo stesso modo equiparano le Banche Centrali alle aziende … capiamo il perché di tali domande.

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CONTRATTO DI GOVERNO LEGA – M5S: “RIMODELLARE” IL DEBITO

Se il contratto di governo circola, di sicuro è per qualche motivo. Magari tastare le reazioni sulle cose che si intendono realmente fare oppure sviare l’attenzione o ancora iniziare una discussione a tutti i livelli.

Di certo la stampa si è scatenata e lascia perplesso davvero quanto possa spaventare l’ipotesi di uscire dal solco, mettere in discussione la sacralità dei conti pubblici e la direzione politica di Bruxelles, fare insomma qualcosa che, alla fine, possa ledere gli interessi delle lobby e della grande finanza. I giornali sfoderano la loro ignoranza in materia e si rifugiano nel già detto, nell’ovvio, nei titoloni che li mette dalla parte “facile” della barricata ovvero quella che vuole l’italiano incapace di governarsi promuovendone all’estero lo stereotipo e il debito inestinguibile, nonché mezzo per mantenere le masse in continua soggezione.

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NON CI SONO SOLDI. DEBITO E MONETA, A VANTAGGIO DI CHI?

 

Venerdì 29 settembre
Sala “Zamorani” I° piano
c/o Ascom via Baruffaldi 14/18 Ferrara
ORE 17,30

“Non ci sono soldi”. Debito e moneta, a vantaggio di chi?

Se ti sei chiesto che cos’è la moneta, il debito pubblico, la spesa a deficit di uno stato; se ti sei
chiesto se la frase “Non ci sono soldi” abbia senso, in questo incontro osserveremo cos’è la moneta
e il debito pubblico e ci accorgeremo che la realtà è diversa dalla narrazione.

Dialogano con Marco Cattaneo: Claudio Pisapia e Claudio Bertoni del Gruppo ECOnomia di FErrara

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LE ALIQUOTE IRPEF, LA FLAT TAX E LA LEGA NORD: COME LA POLITICA PROMUOVE L’INGIUSTIZIA SOCIALE

In un contesto in cui la distribuzione del reddito è altamente disuguale l’opera di una politica consapevole dovrebbe tendere a riequilibrare il sistema. Uno dei metodi per farlo è sicuramente la progressività nella tassazione dei redditi cioè chi guadagna di più contribuisce in misura maggiore di chi guadagna di meno. La progressività della tassazione, del resto, è prevista dalla Costituzione del ’48 per cui il sistema era ben noto ed auspicato già dai nostri Padri Costituenti.

La tassazione è un’arma in mano allo Stato che dovrebbe essere usata per difendere gli interessi collettivi dei cittadini. Infatti con una modifica alle aliquote Irpef si può distribuire ricchezza (o un po’ di respiro) alle classi più basse senza impoverire (togliere troppo ossigeno) a quelle più alte.

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OLTRE IL CAPITALISMO

 

La crisi americana dei subprime scoppiata nel 2008 ha fatto crollare il mito della democrazia finanziaria, o almeno avrebbe dovuto. Tantissime famiglie erano riuscite a realizzare il sogno di una casa non grazie al proprio lavoro e alla propria operosità, ma attraverso l’intercessione delle banche che grazie appunto al sistema finanziario potevano elargire credito a tutti, ma proprio a tutti. Talmente ‘a tutti’ che alla fine il sistema è crollato. Questo perché ciò che viene elargito come credito non è altro che denaro bancario, che diventa debito quando arriva a destinazione e che si accumula come debito di tutta la comunità. All’inizio non è così evidente, in particolare non se ne accorge chi i prestiti non li ha mai chiesti ma tutti, proprio tutti, se ne accorgono quando scoppiano le crisi.

In realtà i miti sono duri a morire anche dopo che le commissioni parlamentari degli Usa hanno dimostrato ampiamente che tutta quella generosità non era poi tanto disinteressata, anzi. E nonostante gli ultimi anni siano disseminati di suicidi e dal 2008 abbiamo visto sia aumentare le differenze sociali sia l’eliminazione della classe media, ancora resiste la logica capitalista della giustificazione dei boom e dei crash.

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