Le Mura di Gerico

ISRAELE E UCRAINA. L’INIZIO DELLA FINE.

Per questo motivo si appoggia sempre più alla Francia, alla Polonia e ai Paesi Baltici con la speranza di allargare il conflitto e costringere gli USA e la Nato ad un intervento diretto. La Francia intravede la possibilità di mettersi alla guida di un futuro esercito europeo grazie alla sua capacità nucleare e quindi spalleggia i Paesi ex sovietici nella loro paura atavica e a tratti esagerata o poco fondata nei confronti della Russia.

LA GUERRA DI POSIZIONE RUSSA E IL FRASTAGLIATO CAMPO OCCIDENTALE

Tutto l’Occidente a contenere la minaccia russa in maniera sfacciata, dimenticando a volte che questa è potenza nucleare, in possesso di qualcosa come 6.000 testate nucleari e in grado di lanciarle da Berlino a Roma, a Madrid e oltre. Forse gli americani confidano nel fatto che l’Europa rimanga il campo di battaglia per tutte le armi che si deciderà di usare, o forse è già stato stabilito.

L’EUROPA INIZIA IL RIARMO PER PREPARARSI ALLA PACE, COME AL SOLITO

Quindi la prima conseguenza di rilievo negli assetti europei è un riarmo generalizzato dopo l’accettazione della teoria che al fuoco si risponde con il fuoco e alle provocazioni con altrettante provocazioni. Nessuno aveva valutato possibile semplicemente dichiarare o aiutare a dichiarare la neutralità dell’Ucraina, cioè qualcosa tipo la Svizzera per esagerare o la Finlandia e la Svezia per rimanere più sul concreto.

IL MONDO IN FIAMME

Ma anche in Ciad e in Burkina Faso la situazione è cambiata e i francesi sembrano non essere più desiderati dai loro ex stati coloniali che invece preferiscono i mercenari russi della Wagner. I nuovi dittatori vedono più di buon occhio i russi rispetto all’idea europea della costruzione nel Sahel di stati “democratici” fondati su un modello poco vicino alla loro idea di società.

CHI DECIDE IN EUROPA?

Poiché il gas a noi serve comprarlo e ai russi serve venderlo hanno costruito un gasdotto, il Nord Stream 2, che bypassa questi paesi e arriva direttamente in Germania, paese sicuro e stabile, per poter poi essere smistato in Italia, Francia e altrove. Questo gasdotto passa sotto il Mar Baltico che è un mare interno dell’Oceano Atlantico, e che tocca i seguenti paesi: Danimarca, Svezia, Finlandia, Russia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania.