IL DENARO, IL DEBITO, LE FUTURE GENERAZIONI, LA BCE E LA POLITICA (IN SINTESI OVVIAMENTE)
La Fed e la BoE hanno tagliato i tassi di 50 punti base e siamo in attesa di capire cosa farà la “nostra” BCE. Si legge dell’intenzione della presidente Christine Lagarde di annunciare un taglio dei tassi ma anche di un allargamento del quantitative easing, di un nuovo Tltro che porterebbe ad un’ulteriore offerta di liquidità per le banche. Come sempre il problema sarà di assicurarsi che i soldi dati alle banche vengano poi girati all’economia reale attraverso i prestiti a famiglie e aziende.
Come hanno rilevato gli esperti di Fidelity International, ma ovviamente senza sorprese particolari, lo spazio a disposizione della BCE in tema di rifinanziamento e di deposito è limitato in quanto i tassi sono già a zero o sottozero. Di conseguenza sarà molto importante ciò che farà la politica, magari attraverso la fiscalità di competenza di ogni stato membro.
Tutte le aziende che saranno costrette a chiudere in questi giorni e per le prossime due settimane dovranno comunque affrontare spese fisse che non potranno essere coperte dalle vendite, quindi c’è bisogno di offrire liquidità attraverso il sistema bancario, oltre che di blocco delle tasse e rate dei mutui da parte degli stati. I dipendenti dovranno restare a casa e a loro dovrebbe essere assicurata la percezione dello stipendio e alle aziende che glielo pagano di non fallire. Alle partite IVA dovrebbe essere assicurato un indennizzo per i mancati guadagni, almeno la sopravvivenza fino al ritorno alla normalità.
Insomma, bisogna evitare che alla fine dell’emergenza non ne inizi un’altra di tipo economico. E non si parla di borse e di contabilità ma di vita e di rapporti reali. Si deve pensare a non bloccare gli scambi e la produzione e non a dove trovare i soldi perché quelli non hanno la priorità.
I soldi da spendere subito non sono soldi dell’Europa ma soldi dell’Italia, l’Europa dà eventualmente l’autorizzazione a spendere i nostri soldi. E se li facciamo a debito? e le future generazioni? risponde in questo minuto e mezzo di video il prof. Bagnai
E in particolare sulle future generazioni, addirittura vediamo cosa ne pensa Milton Friedmann
Insomma quello che si spende oggi è un investimento per le nuove generazioni. E lo stiamo vedendo in questo periodo di emergenza, cosa vogliamo lasciare alle future generazioni soldi e conti in ordine oppure ospedali, medici e infermieri che possano curarli in caso di bisogno?
Attualmente la BCE ha attivo un programma di acquisti di titoli per 20 miliardi al mese, ne abbiamo avuto negli ultimi anni anche per 80 miliardi. Quindi è qualcosa che è possibile fare, almeno per bloccare la creazione di debito inutile attraverso l’aumento dello spread. Ovviamente a questa eventualità continuano ad opporsi Germania e Olanda. La Germania sta vedendo gli interessi dei suoi bond in questi giorni letteralmente sprofondare soto lo zero mentre i BTP viaggiano intorno 200 punti base. L’Italia e altri accumulano inutili interessi da ripagare alla speculazione mentre altri impediscono nei fatti alla BCE di operare in tal senso.
Come al solito nel nome della solidarietà?
“Lagarde ha espresso chiaramente il suo desiderio di adottare uno stile “collaborativo” nella gestione della Bce. Questo approccio potrebbe essere messo alla prova fino ai suoi limiti dalla Bundesbank e dalla Banca centrale olandese, che probabilmente tenteranno di bloccare gli stimoli aggressivi. Tagli dei tassi e una piccola espansione dell’Asset Purchase Programme non saranno sufficienti a fermare la crisi di liquidità delle imprese. Per questo, la Bce dovrà pensare fuori dagli schemi e pensare in grande”. Questo quello che trapela. Ma la BCE è uno strumento, come la moneta. Sono le decisioni politiche, quelle che generalmente mancano, che la rendono inefficiente e inefficace.
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