Le Mura di Gerico

POLITICA E FINANZA: IL “WHATEVER IT TAKES” DI MARIO DRAGHI

fonte grafico: ilsole24ore

Questo eloquente grafico mostra l’espansione del bilancio della Banca Centrale Europea (Bce) e ci dice che ha superato i 4.000 miliardi. In realtà potremmo osservare lo stesso fenomeno se guardassimo il grafico della Fed americana o della Boj giapponese, ma cerchiamo adesso di comprendere per bene il dato.
Per qualsiasi azienda nel mondo, e anche per qualsiasi famiglia, se aumenta la cassa vuol dire che sono aumentati i soldi a disposizione e quindi è aumentata la capacità di spesa. Questo può avvenire perché ho venduto un maggior numero dei beni o servizi che produco o perché ho abbassato i costi. Per le famiglie, perché magari ha cominciato a lavorare anche uno dei figli oppure perché tutta la famiglia sta risparmiando per progetti futuri più di quanto spende.

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LE INCOMPRENSIONI SULLA MONETA, SUI BTP, LE BANCHE CENTRALI E SUL RUOLO DELLO STATO

Molte volte si parla di una Banca Centrale come di un’azienda. In effetti questi Istituti vengono investiti dallo stesso processo di disinformazione trentennale che investe gli Stati, ovvero che devono essere equiparati alle famiglie e alle attività commerciali. Insomma: rispetto dei parametri in capo al “buon padre di famiglia” che spende solo per quello che guadagna, entrate = uscite, e non si indebita! perché indebitarsi equivale a mettere in difficoltà i propri figli, quindi le generazioni future. Tutto torna.

Ma che tipo di azienda è una Banca Centrale? Cosa produce e cosa ci deve fare con gli eventuali guadagni?

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LA FINANZA PARTECIPA ANCHE ALLE ELEZIONI FRANCESI

pubblicato anche da ferraraitalia qui

Nonostante i sondaggi non diano molte chance di vittoria a Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali in Francia, i mercati danno prova della democrazia finanziaria in cui oramai viviamo.

Goldman Sachs consiglia infatti la vendita degli OAT francesi, a favore dell’acquisto dei BTP italiani, facendo salire lo spread con i Bund tedeschi come si vede dal grafico
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LETTURA GIORNALI: DRAGHI E L’INFLAZIONE

direttamente dall’Ansa

Draghi: “Più crescita è chiave per ridurre debito”

non lo so, vediamo così: “Più crescita è chiave per stare meglio”, si suona meglio ed è più stimolante … mi impegno di più per produrre più pomodori, scuole, ospedali piuttosto che mi impegno di più per produrre più numeri da inserire in un foglio di bilancio, ok.

La bassa crescita dei salari, che sono “ben al di sotto delle medie storiche”, è uno degli elementi che rallentano l’inflazione nonostante l’azione della Bce.

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LETTURA GIORNALI – PREDICHE DALLA / ALLA BCE

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
21-11-2015 Roma

“…questo può rivelare che c’è più capacità inutilizzata nei mercati del lavoro dell’eurozona di quanto non mostrino i tassi di disoccupazione”

Questa frase è un estratto dell’intervista a Peter Praet, capo economista della BCE, apparsa sul sole24ore, ed è forse l’unica grande verità che ha detto. Vuol dire che probabilmente la disoccupazione nell’eurozona è più alta di quella rilevata dai dati statistici, quindi anche in Italia.

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BANCA CENTRALE O LIBERO MERCATO … COSA CONVIENE DI PIU’ AI CITTADINI?

Fino al 1981 la Banca d’Italia era prestatrice di ultima istanza, cioè comprava tutti di titoli di Stato emessi dal Ministero del Tesoro che eventualmente fossero andati invenduti alle aste periodiche. Questo voleva dire principalmente due cose: la prima, era possibile tenere sotto controllo l’interesse al quale si voleva vendere i titoli; la seconda, conseguente alla prima, nel caso il mercato avesse preteso interessi troppo alti lo Stato italiano si sarebbe potuto rifiutare di pagarli avendo a sua disposizione un Ente pubblico che li avrebbe comunque comprati.
Un’altra considerazione da fare, anzi altre due: a quel tempo, quindi, si monetizzava il debito; in fondo se era possibile monetizzare i titoli allora sarebbe stato possibile anche evitare di inscenare la farsa dell’asta pubblica per la vendita di tali titoli.

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LETTURA GIORNALI – SOLDI AL VENTO

Interessantissimo articolo oggi sul sole24ore in merito al QE della BCE. Si sottolinea che la creazione di denaro per una somma (stratosferica) di 3.400 miliardi avrebbe creato 4,5 milioni di posti di lavoro, portato l’inflazione mediamente nei paesi di interesse al 2% (euforia) e tenuta basso il valore dell’euro di circa il 20% in maniera da aumentare l’export (motivo per cui gli USA sono un po’ incazzati).

Proviamo a leggere questi dati in maniera diversa.

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MANCANZA DI MONETA, MANCANZA DI SANGUE

idee che vengono ascoltando Giovanni Zibordi

“la BCE compra anche obbligazioni delle aziende, ma solo di quelle che vanno meglio…”

E’ in queste “piccole” cose che possiamo cogliere l’assurdità di una Banca Centrale che si comporta come un’azienda e non come quell’Istituzione che CREA il denaro, o almeno potrebbe e dovrebbe farlo. Si comporta come quell’azienda che compra un titolo e sta attenta a non avere perdite quando in realtà potrebbe prestare e non aver bisogno che il prestito gli sia restituito perché i soldi li può stampare. Però deve mantenere le apparenze e allora compra ciò che gli appare sicuro, salva l’apparenza e permette all’inganno di perdurare.

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IL QE POTREBBE CANCELLARE IL DEBITO PUBBLICO

Uno dei fenomeni più rilevanti degli ultimi decenni e che ha determinato la situazione attuale di crisi perdurante, sia in termini prettamente economici che anche di valori, è la privatizzazione dell’emissione monetaria con la quale si è sostituita la moneta con il debito. Cioè lo Stato ha rinunciato sempre di più al suo potere di emettere moneta e bilanciare così il rapporto tra i beni in circolazione e lo strumento per farli girare. Oggi siamo un po’ alle strette per cui potrebbe essere logico cominciare a fare un discorso inverso, cioè sostituire il debito con la moneta.
All’atto pratico quanto sta facendo la Bce di Draghi va in questa direzione, infatti sta comprando Btp, cioè debito degli Stati, dietro moneta che però non è direttamente destinata ad attività economiche reali e per questo non ce ne stiamo accorgendo più di tanto.

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LA SPECULAZIONE SUI BTP

La speculazione agisce dove trova terreno fertile per aumentare i guadagni e quindi prescinde da referendum o crisi di governo varie.

Il punto centrale sono i rendimenti dei BTP, rendimenti condizionati dalla variazione su acquisti o vendite degli stessi che conseguentemente determinano l’interesse. Importante è sapere che:

– i BTP offrono rendimenti a tasso fisso e questo rende possibili le considerazioni che faremo di seguito;
– sulla quota del debito pubblico italiano incidono per circa 1.600 miliardi e quindi è su questa somma che agisce la speculazione.

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